Per Nina Zilli ... L' Amore è Femmina!

Parliamo un po’ dell’ultimo album di Nina Zilli “ L’amore è femmina” .
Chi mi conosce sa che non sono mai riuscita ad ascoltare per interno una canzone di Nina Zilli prima di adesso.
Ho sempre avvertito una certa presunzione nel suo modo di cantare,però non sempre il dovere e il piacere vanno a braccetto,quindi mi sono armata di pazienza e ho iniziato l’impresa.
E’ inopportuno e improbabile riuscire a parlare obiettivamente di un’artista e della sua evoluzione se non si conoscono adeguatamente biografia e discografia, quindi con mio sommo ( dis )piacere mi sono dovuta fare un’idea anche del disco d’esordio e ho capito due cose:
la prima è che avevo ragione, la seconda è che comunque mi ero persa qualcosa. Probabilmente quella presunzione vocale non l’ho avvertita solo io,
probabilmente l’avranno avvertita anche altri, e di questo si saranno accorti anche l’artista ed i suoi collaboratori che devono aver pensato si trattasse di un problema di “genere”.
Come fare? Semplice! “Squadra che non vince (e “non vince” si fa per dire ) si cambia!”.
Diciamo subito, che il produttore del primo disco della cantante piacentina era Carlo Ubaldo Rossi ( Giuliano Palma, Mau Mau, 99 posse, Baustelle) un vero intenditore black, per il secondo album Nina Zilli si è invece affidata a Michele Canova ( Tiziano Ferro, Jovanotti, Ramazzotti ).
“L’Amore è Femmina” vede la presenza di Davide Tagliapietra ( tra l’altro tra gli autori di uno dei pezzi “ Piangono le viole” ) e Cristian Rigano (ovvero tastierista di Elisa, Tiziano Ferro e Jovanotti,arrangiatore di Giusi Ferreri considerato il guru delle tastiere e dei synth digitali,ha curato tutte le programmazioni nel primo tour di Elisa, quello per l'album di debutto "Pipes & flowers" del 1997.) Una virata decisa insomma, abbandonata l’idea del disco d’esordio c’è stato un bel tuffo nella “fresca acqua” del pop.
Intendiamoci, la bella Nina non si è tradita fino in fondo!
La prima cosa che si avverte è la maggior presenza, rispetto al primo album,di suoni elettronici.Un suono più limpido,un grande uso degli archi ( soprattutto in “Per le strade” testo e musica di Pacifico).
Abbandonato “l’effetto vinile” del primo disco, dimenticatevi una nuova “50mila” anche se è ottima la title-track “L’Amore è femmina” l’unica a mantenere le atmosfere del primo disco; l’artista da il meglio in “Una Notte” pezzo pienamente soul,indubbiamente il suo genere. Interessantissimo il testo di “Casa sull’albero” pieno blues; potente e diretta “Anna” ci trascina in pieno rock’n’roll; torna anche il raggae in “Piangono le viole”; partecipazione graditissima della cantantessa Carmen Consli in “Un’Altra Estate”.
“Per Sempre” e “Non Qui” sono l’omaggio alla canzone italiana degli anni 50 e 60 in alcuni passaggi sembra veramente di ascoltare Mina. Quasi tutti i brani portano la firma dell’artista, mai banale nei testi.
Se la Zilli voleva togliersi di dosso la veste di cantante di nicchia c’è riuscita pienamente e senza pagare un prezzo poi così alto. Il disco,rispetto al precedente,risulta più gradevole e coerente già dal primo ascolto.

Possiamo scovare del bello anche lì dove non avremmo mai pensato di trovarlo.
Buon Ascolto.

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