Samuele Bersani. Nuvola Numero Nove
«Canto l’uomo perduto/l’uomo che chiede aiuto/l’uomo che
guarda nel fiume/dove l’acqua conduce/l’uomo che accende una luce/o quello che
ritrova la voce/ l'uomo che vuole lottare/ e che non vuole morire».
Chi si trovasse ad ascoltare Nuvola Numero Nove di Samuele
Bersani dopo aver letto queste parole di Roberto Roversi, cantate da Lucio Dalla, non farebbe difficoltà a
pensare che descrivano a meraviglia questo disco.
La musica ha un potere che va oltre le parole. È difficile distinguere fra la sostanza della musica e la percezione che ne ha l’ascoltatore. La musica è concepita e poi realizzata sempre dal punto di vista di qualcuno. La soggettività ne è parte integrante e inevitabile, ma i testi di questo album, come sempre del resto per Bersani, pur essendo così intimi e soggettivi riescono a raggiungere l’universalità, a descrivere oggettivamente in modo poetico la contemporaneità, a rendere bellissimo anche ciò che nella realtà dei fatti spesso non lo è. Riuscire a creare un piccolo film d’autore in tre minuti è solo per i veri, grandi, cantautori.
La musica ha un potere che va oltre le parole. È difficile distinguere fra la sostanza della musica e la percezione che ne ha l’ascoltatore. La musica è concepita e poi realizzata sempre dal punto di vista di qualcuno. La soggettività ne è parte integrante e inevitabile, ma i testi di questo album, come sempre del resto per Bersani, pur essendo così intimi e soggettivi riescono a raggiungere l’universalità, a descrivere oggettivamente in modo poetico la contemporaneità, a rendere bellissimo anche ciò che nella realtà dei fatti spesso non lo è. Riuscire a creare un piccolo film d’autore in tre minuti è solo per i veri, grandi, cantautori.
Potete leggere la versione integrale della recensione qui :
http://www.wakeupnews.eu/la-nuvola-numero-nove-samuele-bersani-recensione/
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