Raccontare Einaudi "In A Time Laps" ...

Il tempo fugge. Tutti l’abbiamo detto o pensato almeno una volta. Questo è meno vero quando ci divertiamo, quando corriamo,lavoriamo,ci arrabbiamo,ridiamo a crepapelle,quando viaggiamo... ma non appena raggiunto il punto di realizzazione, la prospettiva del tempo cambia visuale,può essere spaventosa e allora la cosa migliore che si può fare è decontestualizzare, prendere in mano il tempo e farne un’opera d’arte, eterna. È quel che fa Einaudi incastonando però il “proprio tempo” nel tempo dell’Universo. Accade questo nel suo ultimo disco, giorni e notti diventano uno, il tempo corre a briglie sciolte,l’ascoltatore entra in un lasso di tempo e vede tutto , tutti i momenti che lo compongono collegati da quel filo rosso che è poi il senso del correre in se, dello scivolare via. Ogni nota suonata è un “momento” così il suono si evolve, muta, nemmeno il pianoforte è immune al progresso del tempo, Il piano di Einaudi è il Virgilio dell’ascoltatore l’attore teatrale per eccellenza, mette tutto in scena ma sa già come finirà la storia, così fa progredire se stesso e l’album nel suo insieme, quasi il polso di un battito a contare i secondi per ricordarti che sei vivo. Einaudi eleva il suo pianoforte a polso del tempo.
I Brani affondano nella mente, fino ad essere assorbiti nel subconscio, sarà che “In a time lapse” è stato registrato in un monastero ( tra Verona e Vicenza ) in una sala interamente in legno, dove il suono faceva da padrone e permeava ogni centimetro di superficie ma il senso di profondità e pace che viene fuori da questo disco è unico. Questo non vuol dire che siamo di fronte ad un disco monotono, quando il punto di vista è assodato, quando abbiamo messo bene a fuoco il “momento” tutto si trasforma, ricomincia il viaggio tra sfere e striature colorate ,arancio, verde poi il cielo, l’azzurro sempre più pallido ed eccolo qui… Un nuovo “momento”. Direi che ci sono attualmente solo pochi eletti che possono creare un’alchimia così perfetta ed equilibrata tra diversi stili di musica .
Il piano è la guida che incontra echi di musiche lontane, percussioni, orchestre e una parte sperimentale che per Einaudi è da sempre importantissima affinchè come dice lui “si affrontino nuovi livelli nella propria crescita personale” L’elettronica in questo caso è utilizzata con il fine di “trovare un beat elettronico che ruota producendo un ritmo, come se stesse attraversando la circolazione di un corpo, sottolinea l’avanzata ritmica del tempo e la quantità di movimento in avanti all’interno di un ritmo martellante.”
Tengo a precisare che in questo viaggio non c’è mai un senso di smarrimento, ulteriore prova del talento compositivo di Einaudi. 'Corale' è il punto di partenza, inizia il nostro viaggio, il violoncello serpeggia elegantemente come un flutto, siamo su un fiume, colori vivi e l’ombra data dai suoni orchestrali. Il Violoncello continua a dipingere il corso d’acqua e l’ascoltatore resta in attesa, si guarda intorno mentre cerca di capire dov’è, fino alla risoluzione finale sulla tonica e quindi la pace. Corale può rappresentare bene l’idea di tempo di un bambino, spazzata via da “In a Time lapse”, cambia completamente il colore, le correnti si snodano. Un pianoforte, poi una melodia di chitarrata, la luce delicata degli archi, collocare o descrivere il suono di Einaudi e classificarlo è difficile, probabilmente anche inutile anche perché ad un certo punto entrano in scena citazioni di musica africana, folk,l’orchestra di Einaudi, I Virtuosi Italiani e il violinista Daniel Hope che contribuiscono a questo incanto musicale. Si prosegue con melodie scintillanti, simili alle scatole antiche delle nonne, alle filastrocche di un tempo che come per magia si ricompongono davanti ai nostri occhi. Melodie tranquille ma sempre all’erta, “Discovery at Night” per esempio è un pezzo notturno che si allontana con gli occhi assonnati in una melodia guidata dal pianoforte, senza fretta avanza, l’atmosfera ovattata e poi come se la musica fosse già consapevole che il tempo stringe,inizia a prendere vita per arrivare due minuti più tardi ad un crescendo imponente. Tutto questo nello spazio di un solo pezzo. L’Apice del viaggio si raggiunge con Waterways, assolutamente sconvolgente.
Einaudi e le sue transizioni di accordi sono in grado di sciogliere i cuori di ghiaccio degli adulti.
Ma Il lasso di tempo è, naturalmente, tutta un'illusione.I secondi continuano a scoccare e a correre verso il nostro destino,all'infinito.
Allora chiudo gli occhi, riparto e comincio a perdermi di nuovo.




       TrackList

          Corale 2:04
  1. Time Lapse 5:32
  2. Life – Ludovico Einaudi & I Virtuosi Italiani 4:22
  3. Walk 3:27
  4. Discovery At Night 4:25
  5. Run – Ludovico Einaudi & I Virtuosi Italiani 5:32
  6. Brothers 4:51
  7. Orbits 2:57
  8. Two Trees 6:25
  9. Newton’s Cradle – Ludovico Einaudi & PMCE Parco Della Musica Contempornea Ensemble 7:52
  10. Waterways 4:17
  11. Experience – Ludovico Einaudi & I Virtuosi Italiani 5:15
  12. Underwood 4:13
  13. Burning – Ludovico Einaudi & I Virtuosi Italiani 4:59
  14. Bever 4:01
  15. The Dark Bank of Clouds 3:11
  16. Sarabande 4:14
  17. Ronald’s Dream 3:45
  18. Corale Solo 2:46

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